Via Emiro Giafar 155, 90124 - Palermo
800 208026
mifconsultorio@gmail.com

La Sicilia dalla parte delle donne

violenza sulle donne

La Sicilia dalla parte delle donne

Fino a non molto tempo fa, la donna siciliana viveva in una condizione sociale minorata. La regola era la sottoposizione all’uomo che esercitava una potestà assoluta nei confronti delle figlie e delle mogli. Molte di loro non poterono studiare e scegliere il proprio destino, altre si ribellarono e riuscirono a scardinare il muro del tradizionalismo. A piccoli passi, sebbene importanti, alcune esperienze di donne siciliane sono l’esempio di un processo di emancipazione sociale che merita di essere ricordato.

In una giornata come questa, con orgoglio, raccontiamo una storia. Siamo nella Sicilia di fine anni ‘40, una ragazza, Franca Viola, si oppose al matrimonio riparatore con il suo violentatore. Per la legge penale del tempo, il matrimonio con il responsabile del “fatto” estingueva il reato. La giovane di Alcamo si oppose con tutte le sue forze e affrontò un processo senza precedenti. La storia di Franca segna un passaggio importante nella storia dei processi per stupro italiani, le cui vittime sono spesso state soggette a una doppia vittimizzazione, condannate dalla società di appartenenza e brutalmente etichettate.

Poi, la giovane Anna Maria Battaglia, palermitana, ventunenne, nel 1971 fu uccisa dal corteggiatore che lei aveva respinto. E’ il primo caso di femminicidio a Palermo. Oggi, la sua memoria è stata riscattata dagli innumerevoli tentativi di sviare la gravità del fatto e dalle descrizioni non vere sul suo carattere. Anna Maria non viveva di “crisi mistiche”, al contrario sapeva bene ciò che voleva: disse di “no”. Questa storia sembra una notizia di attualità perché molto simile a quella di Roberta, diciassettenne di Caccamo, che ha perso la sua vita nell’aprile 2021. Il passato e il presente si intrecciano e, in fondo, possono condurci a pensare che le cose non sono poi così diverse dal passato, stante le leggi successivamente emanate e i mutamenti sociali avvenuti. 

Perché celebriamo questa  giornata proprio il 25 novembre? Questa data si collega alla storia delle tre sorelle  Mirabal, note anche come “Las Mariposas”, attiviste latinoamericane contro il regime di Trujillo nella Repubblica Dominicana del 1961. Furono barbaramente uccise perché rifiutarono le discriminazioni e le vessazioni compiute verso le donne. L’episodio è diventato l’emblema della lotta femminista e il 25 novembre del 1981si tenne il primo Incontro Internazionale Femminista delle donne latinoamericane e caraibiche.  Da quel momento il 25 novembre è stato riconosciuto come data simbolica in tutto il mondo.

In un percorso così travagliato, possiamo ritrovare dei punti comuni che legano la storia e le esperienze di tutte quelle donne che hanno detto “no” alle imposizioni, contro la famiglia, il loro compagno e la società. Il più delle volte l’ostacolo più insidioso si trova nei nuclei familiari e questo fenomeno è reso ancora di più difficoltoso da controllare, o addirittura prevenire, rispetto agli episodi di violenza che si manifestano negli ambienti di lavoro.

La cifra oscura rimane uno spazio inesplorato e non è un caso che proprio in Sicilia, secondo gli ultimi indici censiti dall’ ISTAT, il dato percentuale delle vittime di violenza avvenga proprio in famiglia. In questo ambito, la funzione di supporto e di ascolto compiuto dal MIF è un aiuto efficace alle donne che sono in pericolo e in difficoltà. Per questo, rivolgiamo il nostro pensiero a tutte le donne che, nel leggere queste righe, sentono il bisogno di chiedere aiuto.

Voi, non siete sole, lo Sportello del MIF è pronto a sostenervi con aiuti legali e psicologici.
Non abbiate paura. Siamo con voi. Evviva le donne siciliane e di tutto il mondo.

“Per tutte le violenze consumate su di Lei,

per tutte le umiliazioni che ha subito,

per il suo corpo che avete sfruttato,

per la sua intelligenza che avete calpestato,

per l’ignoranza in cui l’avete lasciata,

per la libertà che le avete negato,

per la bocca che le avete tappato,

 per le ali che le avete tagliato,

per tutto questo:

in piedi, Signori, davanti ad una Donna


Articolo di Sarah Viscardi, avvocato civilista e mediatore. Presta consulenza e assistenza nell’ambito del diritto civile e in materia di immigrazione, in supporto e in ascolto delle persone in difficoltà.